CHE COS’E’ L’ANALISI DI BILANCIO PER INDICI?
L’analisi di bilancio è uno strumento estremamente utile all’impresa, dato che permette di codificare, monitorare e modificare la gestione patrimoniale-economico-finanziaria dell’azienda attraverso un’analitica e corretta interpretazione degli indici di bilancio.
LE FINALITA’ DELL’ANALISI DI BILANCIO PER INDICI?
Le finalità dell’analisi per indici si riflettono sia ad uso interno che ad uso esterno.
Nel primo caso vengono utilizzati per valutare lo “stato di salute” dell’impresa, individuare le aree aziendali a maggior criticità così da permettere al manager di elaborare strategie future derivanti dall’interpretazione di dati contabili oggettivi.
Nel secondo caso, tali indici, vengono valutati dagli istituti di credito o da stakeholders i quali rapportano i risultati di gestione evidenziati dall’analisi rispetto a quelli dei concorrenti settoriali, rappresentando così un confronto coerente e oggettivo riguardo al trend e al mercato di riferimento.
QUALI SONO LE FAMIGLIE DI INDICI DI BILANCIO?
Gli indici di bilancio si suddividono in due grandi famiglie e al loro interno possiamo trovare diverse sottofamiglie di indici. Tali indicatori possono essere utilizzati per analizzare:
- la struttura patrimonial-finanziaria dell’impresa, grazie agli indici di solvibilità
- la redditività aziendale, attraverso gli indici (economici) di redditività
INDICI DI SOLVIBILITA’
Tale categoria di indici ha come finalità quella di misurare la capacità dell’impresa di rispettare i propri impegni finanziari di pagamento, sia nel breve sia nel lungo periodo. Questi indici possono essere raggruppati in tre macro famiglie:
- Composizione: consentono di mettere in rapporto la composizione del capitale investito (attivo) e del capitale finanziato (passivo)
- Correlazione: permettono di comprendere il livello di compatibilità tra impieghi e fonti specifiche, ossia, mostra l’esistenza di un’adeguata correlazione tra i finanziamenti ottenuti e gli impieghi disponibili
- Rotazione: rilevano la velocità con cui le classi di valori dell’attivo circolante si trasformano in forma liquida e la velocità con cui le classi di valori del passivo corrente si estinguono, ossia, la frequenza e i tempi medi con cui ciò si manifesta:
- di giacenza delle rimanenze in magazzino
- di incasso dei crediti commerciali
- di pagamento dei debiti commerciali
INDICI DI COMPOSIZIONE
All’interno di questo prima famiglia, si distinguono due sotto famiglie di indici:
- Indici di Composizione degli Impieghi
- Indici di Composizione delle Fonti
Indici di composizione degli Impieghi, evidenziano il peso percentuale delle categorie di impieghi (AF = attivo fisso; AC = attivo circolante) rispetto al totale del capitale investito = CI:
- Rigidità: AF/CI → l’azienda dal lato dell’attivo presenta una composizione predominata da attività fisse rispetto a quelle circolanti, ponendo in essere probabilmente, una struttura che potrà reagire ai cambiamenti subiti dal mercato in tempi più lunghi e con maggiori difficoltà rispetto a un’impresa elastica
- Elasticità: AC/CI → la società dal lato dell’attivo presenta una composizione dominata dalla presenza di attività circolante rispetto a quelle fisse, ponendo l’entità in una situazione maggiormente flessibile, nel caso di cambiamenti nel mercato, la struttura potrà reagire, quindi, più facilmente a tali mutamenti, spesso poco controllabili
Indici di composizione delle Fonti, mostrano il peso percentuale di ogni categoria di fonti (MP = mezzi propri; MT = mezzi di terzi; PML = passività a medio lungo termine; PC = (passività correnti di breve periodo) rispetto al capitale finanziato = CF:
- Autonomia finanziaria: MP/CF → dimostra la capacità dell’impresa a finanziare autonomamente l’attivo fisso, e quindi, la propria struttura produttiva con il capitale proprio
- Indebitamento finanziario: MT/CF → mette in rapporto il capitale di finanziamento concesso da terzi rispetto al capitale finanziato, quindi il totale del passivo
- Indebitamento permanente: (MP+PML)/CF → esprime il rapporto tra le passività permanenti, ossia i mezzi propri e le passività di medio lungo periodo, rispetto al totale del passivo patrimoniale
- Indebitamento consolidato: PML/CF → mostra il rapporto che c’è tra le passività di medio lungo termine, quindi quelle con scadenza oltre l’anno con il totale del passivo
- Indebitamento corrente: PC/CF → evidenzia l’indebitamento della società nel breve periodo rispetto al totale del capitale finanziato, cioè il capitale di terzi sommato ai mezzi propri
INDICI DI CORRELAZIONE
Gli indici di Correlazione si suddividono in tre grandi famiglie:
- Indici di Solidità patrimoniale
- Indici di Disponibilità
- Indici di Liquidità
Indici di Solidità patrimoniale, rappresentano il modo con cui viene finanziato l’attivo fisso (AF) attraverso la copertura delle passività permanenti, quali, mezzi propri e passività a medio lungo termine (MP+PML). Conseguentemente indica la correlazione che potrà esserci tra Impieghi e Fonti durevoli su più livelli di profondità analitica:
- Margine di struttura primario: MP-AF → il risultato della differenza tra i mezzi propri e le attività fisse, mostra il margine che la società ha rispetto la copertura delle stesse con il proprio capitale di rischio
- Margine di struttura secondario: (MP+PML)-AF → a differenza del margine di struttura primario, quello secondario, prende in considerazione anche le passività di medio lungo periodo al fine di coprire le immobilizzazioni aziendali, quindi l’attivo fisso
- Quoziente di struttura primario: MP/AF → il quoziente di struttura primario mette in rapporto ai mezzi propri l’attivo fisso, al fine di evidenziare il margine percentuale di copertura delle immobilizzazioni con il solo capitale proprio
- Quoziente di struttura secondario: (MP+PML)/AF → a differenza del quoziente di struttura primario, questo, somma ai mezzi propri le passività di medio lungo termine e le rapporta all’attivo fisso per determinare il margine percentuale a copertura delle immobilizzazioni della società
Indici di Disponibilità, questi, seguono il principio del finanziamento reciproco dell’attivo circolante (AC) con le passività correnti (PC) e viceversa, ovverosia, l’attivo circolante dovrebbe essere finanziato prevalentemente dal passivo corrente, e, allo stesso modo, l’attivo circolante dovrebbe essere in grado di coprire ampiamente il passivo corrente:
- Margine di disponibilità: AC-PC → tale indice calcola la copertura che si ottiene con l’intero attivo circolante (magazzino, disponibilità liquide differite e disponibilità immediate) sottratto delle passività correnti (debiti con scadenza inferiore o uguale a un anno) ciò è utile per capire se la società rischierà nel futuro o si trova nel presente in uno stato di crisi di solvibilità
- Quoziente di disponibilità: AC/PC → questo indice a differenza del precedente, mette in rapporto l’attivo circolante con le passività correnti, e non le sottrae, per individuare la copertura percentuale dell’attivo circolante rispetto alle passività correnti
Indici di Liquidità, rispettano il principio di liquidità della gestione corrente, ossia, che le liquidità totali (LD+LI = liquidità totali; LD = liquidità differite; LI = liquidità immediate) dovrebbero essere in grado di coprire totalmente il passivo corrente. Di conseguenza tale analisi mira a comprendere se sussiste un equilibrio tra Impieghi e Fonti correnti su vari livelli di indagine:
- Margine primario di Tesoreria: (LD+LI)-PC → le liquidità differite più quelle immediate dovrebbero essere in grado di estinguere completamente le passività correnti, se no l’entità potrebbe trovarsi in uno stato di crisi finanziaria, quindi corre il rischio di insolvenza
- Margine secondario di Tesoreria: LI-PC → il margine secondario, invece, considera solo le liquidità immediate, ossia, quelle che si trasformano in risorse monetarie in brevi periodi temporali, le quali se riescono a coprire le passività correnti, l’azienda presenta un rischio latente di insolvenza
- Quoziente primario di Tesoreria: (LD+LI)/PC → tale indice dovrebbe essere pari ad uno, ed esprime il grado di dipendenza del magazzino dall’equilibrio finanziario di breve termine
- Quoziente secondario di Tesoreria: LI-PC → questo indice dovrebbe risultare pari a uno, ed esprime il grado di dipendenza del magazzino e delle liquidità differite rispetto l’equilibrio finanziario di breve periodo, al contrario, l’impresa si trova in una situazione di crisi finanziaria
- Acid Test: LI-PC → questa formula viene adottata, per scavare ancora più in profondità nella ricerca della solvibilità immediata da parte dell’impresa; e per farlo è necessario considerare l’equilibrio tra le liquidità immediate e le passività correnti in senso stretto (ossia il passivo corrente depurato dalle voci che non si trasformano in fonti liquide in un breve periodo)
INDICI DI ROTAZIONE
Nell’ultima famiglia degli indici di Solvibilità, trovano spazio, gli Indici di Rotazione, i quali si suddividono a loro volta in tre micro famiglie che al loro interno misurano due tipi differenti di indicatori; la frequenza e il tempo medio (VN = vendite nette; MAG = magazzino; CRc = crediti commerciali; DBc = debiti commerciali; ABeS = acquisto di beni e servizi):
- Indice di Rotazione (frequenza) delle rimanenze: VN/MAG → indica il numero specifico di volte in cui le rimanenze di magazzino si rinnovano nel corso dell’anno attraverso il realizzo delle vendite nette, se il risultato è positivo, significa che la forza vendita sta operando ad alta rotazione, come probabilmente, i costi di gestione del magazzino sono medio-alti rispetto a quanto è elevato il risultato ottenuto del rapporto
- Indice di Rotazione (tempo medio) delle rimanenze: (MAG/VN)*365 → mostra il numero medio di giorni utili al rinnovamento del magazzino nel corso di un intero esercizio
- Indice di Rotazione (frequenza) dei crediti commerciali: VN/CRc → indica il numero di volte in cui i crediti si rinnovano nel corso dell’esercizio mediante il realizzo dei ricavi
- Indice di Rotazione (tempo medio) dei crediti commerciali: (CRc/VN)*365 → tale indice evidenzia la durata dei giorni medi di incasso dei crediti commerciali, per valutare e monitorare la qualità dei propri crediti, quindi, dei propri clienti
- Indice di Rotazione (frequenza) dei debiti commerciali: ABeS/DBc → misura la quantità di volte in cui i debiti si rinnovano nell’esercizio di riferimento, a seguito degli acquisti effettuati; un ritardo nei pagamenti rappresenta il primo inadempimento dello stato di insolvenza
- Indice di Rotazione (tempo medio) dei debiti commerciali: (DBc/ABeS)*365 → il seguente indice, indica, il numero di giorni utili mediamente, per onorare i propri debiti commerciali; un tempo medio di pagamento inferiore rispetto a quello di incasso dei crediti, evidenzia, una disarmonia tra i flussi in entrata e quelli in uscita, la quale si potrebbe manifestare sotto forma di un fabbisogno di risorse finanziarie
INDICI DI REDDITTIVITA’
Questa categoria di indici ha come finalità quella di misurare la capacità di un’impresa di produrre risultati economici soddisfacenti grazie ad una solida e fluida gestione del patrimonio. Inoltre confrontano una definita categoria di reddito con il capitale che l’ha prodotta, al fine di verificarne l’attitudine a poterla produrre anche nel futuro. Tali indici si possono raggruppare in tre macro famiglie:
- Indice di redditività del capitale: hanno lo scopo di analizzare la capacità dell’impresa di remunerare il capitale nel corso del tempo
- Leva finanziaria: definita anche leverage, è uno strumento che permette di incrementare l’esposizione su un mercato finanziario attraverso un investimento di capitale, sfruttando l’effetto moltiplicatore che offre la Leva finanziaria
- Indici di redditività delle vendite: esprimono il margine generato dalla gestione caratteristica (tipica dell’impresa) per la remunerazione del capitale investito, ossia, identifica il reddito disponibile successivamente la copertura di tutti i costi (operativi) caratteristici di gestione
INDICI DI REDDITTIVITA’ DEL CAPITALE
Tali indici si dividono in quattro categorie principali (RN = reddito netto; RO = reddito operativo, CIGC = capitale investito nella gestione caratteristica):
- ROE (return on equity): (RN/MP)*100 → misura la redditività percentuale degli impieghi finanziati a titolo di mezzi propri ed esprime il potere di attrazione del capitale di rischio e la convenienza a subentrare nella compagine societaria per potenziali nuovi soci futuri
- ROI (return on investment): (RO/CIGC)*100 → indica la redditività percentuale del capitale investito nella gestione caratteristica a prescindere dalla fonte di finanziamento
- ROS (return on sales): (RO/VN)*100 → calcola il ritorno, in termine di guadagno netto, sulle vendite effettuate, in altri termini, quanto residua dal prezzo di vendita dopo la copertura dei costi operativi
- ROA (return on assets): (VN/CIGC) → misura l’intensità delle vendite, ossia la capacità del capitale investito nella gestione tipica di produrre ricavi in termini assoluti
INDICI DI LEVA FINANZIARIA
Gli indicatori di Leva finanziaria (OF = oneri finanziari; TF = tasso di interesse medio sui finanziamenti; ROI = return on investment) possono essere distinti così:
- TF (tasso di interesse medio sui finanziamenti): OF/(PML+PC) → calcola il tasso di interesse medio sopportato dall’impresa sul totale dei finanziamenti ottenuti
- Q (quoziente di indebitamento): (PML+PC)/MP → questo indice evidenzia il rapporto tra le passività che la società ha contratto con terzi, rispetto alle passività rappresentate dal capitale proprio
- Leva Finanziaria: ROI-TF → il risultato che si ottiene dalla differenza tra ROI e TF può essere positivo, e quindi, indica la convenienza a finanziare la crescita aziendale con il capitale di credito esterno; se fosse negativa, allora, significherebbe che ci sarebbe convenienza a finanziare l’espansione produttiva con il proprio capitale di rischio
INDICI DI REDDITTIVITA’ DELLE VENDITE
Gli indici di redditività delle vendite si suddividono in due categorie (MDC = margine di contribuzione; RO = reddito operativo; VN = vendite nette):
- Redditività primaria: MDC/VN → esprime la redditività aziendale, solo dopo, la copertura dei costi variabili e prima della copertura dei costi fissi
- Grado di Leva operativa: RO/MDC → esprime la variazione del reddito operativo a seguito di modifiche dei volumi di attività